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Il gioco delle parole

16 luglio 2014

Il gioco delle parole

di Paolo Pisanelli


di Paolo Pisanelli

“Pronti? Silenzio. Motore. Azione. Stop.”
La Festa di Cinema del reale è una festa di sguardi e di scambi creativi: questa è una definizione… va bene? Boh… forse va bene. È un festival, un evento, una festa, che cosa? Spesso c’è qualcosa di misterioso e indefinibile in quello che facciamo, un caos di energie al quale opponiamo piccoli esorcismi, resistenze, un rito di tre parole magiche e propiziatrici per la Festa che verrà… parole che non garantiscono alcun ordine o la capacità di spiegare meglio cosa faremo. Le parole che proponiamo, in genere vengono sognate oppure nascono da visioni notturne, guardando film clandestini oppure guardando fuori dalla finestra. All’inizio cerchiamo anche di spiegare queste parole, cosa molto difficile. In qualche modo ci abbiamo provato, chiedendo interventi, sensazioni, interpretazioni di queste parole. Non so dire dei risultati… Quest’anno ho chiesto aiuto a un dj-filosofo, l’ho chiamato e gli ho sussurrato le tre parole.

Lui ha risposto con sapienza: “Le città, come organismi viventi, non alimenterebbero la linfa delle loro relazioni interne ed esterne senza le arterie che permettono il transito di questa linfa: le strade. Ogni aggregato urbano, ogni complessità metropolitana si definisce attraverso le sue strade, chilometriche o claustrofobiche, pittoresche o anonime. Le strade disegnano i possibili percorsi di una umanità spesso non più a suo agio ma che, proprio per la sua spaesatezza costitutiva, crea nuovi mondi e genera civiltà. “L’Io non è padrone a casa propria!” scriveva Freud. Ma quando non si può sentirsi a casa, abbiamo sempre una possibilità, pare rispondergli Kerouac: abbiamo le strade e i loro vettori infiniti che generano due fondamentali antidoti alla spaesatezza dell’uomo: creare una finzione che salva dall’anonimato e dalle brutture dell’esistente; e creare la magia di una città infinita, di uno spazio senza confini. Strade/Finzioni/Magìe: non c’è luogo che non sia un altrove.”

Ecco un punto di vista… Ecco tre parole che finalmente sono state accostate: Strade/ Finzioni/ Magìe . Come abbiamo fatto a non pensarci prima? Strade/ Finzioni/ Magìe è una triade di parole senza confini…Ma il senso che cerchiamo, la verità è nelle parole del dj-filosofo?

La verità è sempre inverosimile. Per renderla più verosimile bisogna assolutamente mescolarla con qualche menzogna” diceva il grande Fedor.

In realtà noi non sappiamo mai di cosa parliamo… noi filmiamo, riprendiamo, accumuliamo  numeretti digitali e poi ricomponiamo immagini e suoni. La conoscenza è nel cammino, on the road, nell’incontro con  l’altro… Spesso non conosciamo le persone, i luoghi , né quello che succederà. La conoscenza avviene filmando… Improvvisiamo danze e combattimenti, corpo a corpo tra chi filma e chi è filmato: cinema del reale è un cinema di strada, è un cinema di finzione, è un cinema di magìa.

Ehi Jack, che dobbiamo fare?
"Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati.
- Dove andiamo?
Non lo so, ma dobbiamo andare
…”

STRADE è  una parola chiave per chi sogna di andare a incontrare Jack Kerouac a Big Sur sulla costa della California dove passano le balene. Forse è anche una suggestione nata semplicemente dal fatto che molti film importanti di questi anni si confrontano proprio con la strada, col fatto di mettersi su un’autostrada, su un raccordo anulare, di salire su un tir e viaggiare, pedalare, camminare, andare… Si sente evidentemente il bisogno di recuperare un rapporto con la strada, con le persone reali che stanno in strada perché la gente spesso rimane molto rintanata dentro casa o sta nelle strade del computer, vede google map e fa tutte le strade virtuali possibili, basta che ti puoi collegare (perché se non ti puoi collegare sei fregato!) e puoi guardare tutto dall’alto, tutto il mondo scrutato dagli occhi dei satelliti. Sicuramente è tutta roba utile e importante, ma è pappa pronta, preconfezionata, forse questo è il motivo per cui a me il navigatore satellitare non mi interessa tanto, mi piace perdermi, perché così puoi sempre scoprire qualcosa.
La parola STRADE è proprio collegata a questo fatto, è interessante fare l’esperienza di percorrere i territori, forse è un modo di riappropriarsi di luoghi che poi scopriamo essere non curati, oltraggiati, contaminati. Forse STRADE è questo andare con gli occhi aperti.

Il proposito che lo guidava non era impossibile, anche se soprannaturale. Voleva sognare un uomo: voleva sognarlo con minuziosa interezza e imporlo alla realtà...” Jorge era abbastanza fuoristrada da inventare ogni tipo di finzioni. 


FINZIONI è una parola che sembra lontana dal reale, però il Cinema del reale è un cinema per metà di cose reali e per metà di finzioni, di messe in scena, come tutto il cinema
(come tutta la vita), solo che è più difficile perché quando c’è una finzione che non funziona o dove si sente la messa in scena, crolla subito tutto il film, ed è un crollo totale. Mentre nella finzione del film di finzione, quello con le attrici e gli attori e la sceneggiatura scritta, lo spettatore scivola dentro e in genere sta subito al gioco perché sa che è una storia cinematografica (ne è già convinto), nel cinema del reale deve credere alla realtà della cosa (si deve convincere) e questo a volte funziona: è bellissimo se ci cadi dentro, è una vera esperienza… ma se invece questo non succede rimani fuori dal film.
Le FINZIONI sono un mistero del  cinema (e della vita).

Don ce sta pensi? “Ma è Finzione il pomodoro di supermercato, ed è Realtà lu prummidoro di qua o viceversa?

Non mi ricordo da dove è uscita questa parola MAGIE, forse è un richiamo a Méliès e ai  Lumière, che sono partiti con un’invenzione senza futuro che fissava qualcosa di magico, fissava momenti di vita: se fosse solo un processo fisico-chimico  tutto potrebbe essere scientificamente spiegato, invece la fotografia è proprio una magia, come l’ apparire  di un’immagine  in una vaschetta di acido di sviluppo che potrebbe rivelarsi e poi annerire completamente. In questo momento abbiamo bisogno di parole e visioni per uscire dalle strade sbarrate e spigolose della crisi perenne: MAGIE è anche andare in zone inespresse, misteriose, dove la vita funziona e non capisci come avvengono le cose, è anche un delegare a qualcosa che non si capisce razionalmente, ma è bellissimo… e ti porta in una zona magica, di inconscio, di cosa che non si spiega. Perdere la strada di notte ed essere circondati dalle lucciole. Le MAGIE non avvengono per caso.   

Dice Antonella la sceneggiatrice: “Chi sa fare un film (e alla Festa del Cinema del Reale abita per giorni questa specie, stormo, squadra, truppa resistente, compagnia delle magie e delle finzioni, così come le intendevano i latini ovvero creazioni, invenzioni, idee) è proprio come chi sa attraversare bufere di neve, distese deserte, periferie, autostrade, reale e irreale, tramonti e albe a piedi, perché qualcuno o qualcosa resti in vita.”

Poi corriamo per le strade e mettiamoci a ballare…” Suona una canzone alla radio mentre scorre il paesaggio salentino lungo la SS 275, l’autostrada dei veleni. Ma perché asfaltare tutto per fare una strada che non serve?
Francesco è lungo e incastra le ginocchia nel sedile anteriore e riflette: “Noi non ce ne rendiamo conto ma il fatto di ripetere le parole è un giocare con la musicalità delle parole, è giocare anche sull’associazione delle parole, perché le tre parole da sole sono una cosa, ma insieme si influenzano a vicenda e non è la stessa cosa metterne prima una poi l’altra, non è che cambiando l’ordine delle parole ottieni lo stesso risultato perché è proprio la musicalità della sequenza che è un mantra, e i mantra servono per la meditazione, servono a interiorizzare qualcosa, a creare vibrazioni.
Good vibrations, è ora di andare al mare, on the beach.

Strade/ Finzioni/ Magìe è un gioco di parole. Queste parole sono necessarie.
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
Iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiooooooooooooooooooooooiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
Un gioco di parole che intreccia storie, immagini, suoni e visioni che portano alla Festa di Cinema del reale.  Venite mascherati, la festa è magica.

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